Il 22 maggio scioperano i lavoratori di sanità privata e rsa per il nuovo Ccnl

Giovedì 22 maggio 2025, le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata e delle RSA scioperano perché le due associazioni datoriali AIOP e ARIS hanno deciso di non sedersi al tavolo negoziale per il rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro scaduti ormai da 6 anni per quanto riguarda la sanità privata e da 14 anni per quelle delle RSA. “Un ritardo inaccettabiledichiarano all’unisono Luigi Lonigro, Aldo Gemma e Paola Bruno, rispettivamente segretari generali della FP CGIL, CISL FP e UIL FPL di Puglia – che sta mettendo a dura prova i due comparti e che grava pesantemente sui bilanci familiari dei lavoratori, anche a causa dell’alto tasso di inflazione registrato in questi ultimi anni che ha eroso significativamente il potere d’acquisto. Gli impegni assunti da AIOP e ARIS a livello nazionale non sono stati mantenuti!! – continuano Lonigro, Gemma e Bruno – Le trattative per il contratto unico per i lavoratori che operano nelle RSA si dovevano INDEROGABILMENTE avviare a far data dal 1/1/2024 e ad oggi sono praticamente ferme, perché AIOP e ARIS hanno deciso che non si siederanno al tavolo negoziale se prima non avranno certezza del reperimento dell’intera copertura del costo contrattuale da parte del Governo e delle Regioni. Una condizione che pone sotto ricatto quello che invece è e deve essere un sacrosanto diritto per le lavoratrici e per i lavoratori, in quanto il rinnovo del CCNL non può essere una variabile impazzita ma deve essere una costante che va garantita anche ai sensi dell’art.36 della Costituzione. Ovviamente, analoga situazione si sta verificando nella sanità privata, dove si pensava di aver definito una volta per tutte con il CCNL stipulato nel 2020, dopo 14 anni di attesa, l’utilità di mettere sullo stesso piano i lavoratori della sanità privata con quelli della sanità pubblica, garantendo loro parità di trattamento (a pari mansioni devono corrispondere pari retribuzioni), in modo da evitare la costante fuoriuscita del personale dal comparto privato verso quello pubblico, ma evidentemente questo intendimento è valso solo per il tempo necessario a superare la grave crisi scaturita dall’emergenza pandemica, visto che ora si torna a negare il diritto al rinnovo del CCNL”.

Negli incontri richiesti, che abbiano tenuto nei giorni scorsi con AIOP e ARIS Puglia, abbiamo rappresentato la condizione di grave difficoltà in cui versano i lavoratori dei due comparti dopo tanti anni di blocco contrattuale e abbiamo ribadito l’urgenza di avviare la trattativa per il rinnovo dei CCNL come da impegni precedentemente assunti e formalmente sottoscritti, ricordando che la trattativa non può essere condizionata all’acquisizione preventiva delle risorse. Non è questa la modalità da seguire per risolvere la criticità del momento. Per cui abbiamo invitato i vertici di AIOP e ARIS Puglia a farsi portavoce presso gli organismi nazionali della drammatica situazione che si vive in Puglia, sottolineando che il sistema è ormai allo stremo e che se dovesse persistere ancora questa situazione di stallo si assisterà a breve in Puglia all’implosione dei due comparti.

Inoltre, nella giornata di giovedì 22 maggio, in occasione della giornata di sciopero nazionale a sostegno del diritto al rinnovo dei CCNL e del presidio che terremo con i lavoratori sotto la sede della Regione Puglia, in via Gentile, incontreremo il presidente della Regione Puglia e vice presidente della Conferenza Stato-Regioni, Michele Emiliano e il vice-presidente della Regione Puglia nonché assessore alla Promozione della Salute, Raffaele Piemontese, per chiedere un fattivo intervento della regione presso la Conferenza Stato-Regioni per sbloccare la situazione, perché in caso contrario si dovrà seriamente pensare ad aprire un tavolo regionale per trovare delle soluzioni che possano rendere sostenibile un sistema che è al collasso e che certamente non può guardare serenamente ad uno sviluppo futuro se si dovrà continuare a manovrare al ribasso sulla leva del costo del personale, perché questo incide negativamente sui lavoratori, vera risorsa su cui ruota l’intero sistema di cura alla persona (sia sul versante della sanità privata che delle RSA), e sulla qualità dell’erogazione dei servizi ai pazienti/ospiti delle strutture.

È veramente indecoroso registrare, dopo 6 e 14 anni di mancato rinnovo dei CCNL, il totale disinteresse dei datori di lavoro nei confronti del proprio personale. Per questo – concludono Lonigro, Gemma e Bruno – la mobilitazione andrà avanti sino all’ottenimento del rinnovo contrattuale per la Sanità privata e del contratto unico di settore per le RSA. L’indifferenza manifestata dalle associazioni datoriali nei confronti di questo personale e la negazione del diritto al rinnovo contrattuale troveranno la giusta risposta nella partecipazione dei lavoratori alla giornata di sciopero e di questo vorremmo che anche la Regione ne tenesse conto, rivedendo nel caso anche i requisiti di accreditamento.

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