Regione Puglia applichi il contratto di lavoro della sanità privata a tutte le strutture convenzionate

“A fronte del pronunciamento del Tar chiediamo alla Regione Puglia di dare seguito alle proprie deliberazioni garantendo l’applicazione del contratto di lavoro della sanità privata in tutte le strutture riabilitative accreditate”. È quanto affermano le segreterie regionali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL di Puglia a seguito dell’ordinanza emessa il 7 febbraio dalla Seconda Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale, al quale si erano rivolte l’AIOP pugliese – Associazione Italiana Ospedalità Privata e l’ARIS – Associazione Religiosa degli Istituti Socio-Sanitari.

 

Al centro del contendere la delibera della Giunta della Regione Puglia n.1490 del 28 ottobre 2022, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.124 del 14 novembre 2022, che definiva ulteriori indirizzi applicativi su una precedente deliberazione avente a oggetto l’aggiornamento delle tariffe regionali per l’assistenza sociosanitaria in favore di soggetti non autosufficienti, disabili, persone con disturbi mentali, persone affette da dipendenze patologiche, soggetti in età evolutiva, persone con disturbi dello spettro autistico, persone nella fase terminale della vita. In quella sede veniva definita l’applicazione, da parte dei soggetti accreditati dalla Regione Puglia, del CCNL della sanità privata. Provvedimento contro il quale si sono appellate Aiop e Aris, chiedendone la sospensiva al Tar, in un giudizio che ha visto costituirsi in opposizione le sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

 

Nell’ordinanza della Seconda Sezione del Tar, firmata dal Presidente Orazio Ciliberti, si legge come “appare rientrare nei poteri generali della Regione l’esercizio di un governo dell’offerta in ambito sanitario che avvenga anche tramite la scelta di un particolare contratto collettivo ritenuto applicabile ad un determinato settore, in particolare nel caso in cui a tale scelta si coordinino i correlativi adeguamenti tariffari ed i parimenti collegati profili contributivi”.

 

“Vi sono evidenti interessi pubblici sottesi fa rilevare il Tar – sottolineano le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl -. Grazie alla nostra iniziativa la Regione Puglia ha approvato la delibera sugli indirizzi applicativi connessi al rispetto dei contratti collettivi di lavoro del settore. Lo abbiamo fatto in primis perché parliamo di soldi pubblici, che le strutture accreditate ricevono, e quindi ci sembra il minimo il rispetto di una tale norma. Inoltre abbiamo voluto evitare

 

il dumping tra lavoratori operanti nello stesso settore – spesso inquadrati con contratti differenti pur fornendo stessi servizi all’utenza – e ancor più la concorrenza sleale tra imprese, naturalmente condizionate dal costo del lavoro”.

 

In attesa di una pronuncia nel merito “chiediamo alla Regione Puglia di procedere speditamente alla sottoscrizione delle pre-intese con i Presidi di riabilitazione al fine di approvare il piano di riconversione delle strutture alla luce delle nuove tariffe. Chiediamo inoltre che si proceda a un controllo generalizzato di tutte le strutture riabilitative accreditate per verificare l’applicazione del contratto; in caso contrario di procedere con l’iter di revoca degli accreditamenti. La misura è colma e non c’è ulteriore tempo da perdere”.

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